CLECAT, è ora che la Commissione Europea modifichi radicalmente le regole del mercato del trasporto marittimo containerizzato

Apprezzamento per il rapporto dell'ITF che esorta a porre maggiore attenzione a questo settore Com'era prevedibile, accogliendo il documento le tesi dell'associazione sulle problematiche che caratterizzano il mercato del trasporto marittimo containerizzato, la CLECAT, l'organizzazione che rappresenta le imprese di spedizione e di logistica europee, ha assai apprezzato l'ultimo rapporto presentato martedì dall'Internazional Transport Forum (ITF) su questo settore dello shipping (inforMARE del 12 luglio 2022).

In particolare, la CLECAT ha espresso favore per l'appello rivolto dal think tank ITF a concentrare l'attenzione sulla regolazione di un mercato in cui sussista una concorrenza leale nel trasporto containerizzato door-to-door e, quindi, raccomanda alle autorità antitrust di prestare attenzione con urgenza all'integrazione verticale in atto da parte dei vettori marittimi, al fine di assicurarsi che vi sia una concorrenza leale nei mercati in cui i carrier marittimi hanno iniziato più di recente a competere, come quello portuale e quello della logistica terrestre.

«Siamo lieti - ha rilevato Nicolette van der Jagt, direttore generale della CLECAT - che l'ITF abbia riconosciuto appieno le sfide che l'integrazione verticale attualmente in corso da parte del settore del trasporto marittimo containerizzato pone alla regolamentazione della concorrenza. Ciò è particolarmente evidente se le compagnie di navigazione possono utilizzare le loro immunità antitrust e la loro influenza come vettori per acquisire vantaggi competitivi in mercati in cui competono con spedizionieri, fornitori di servizi portuali o operatori logistici che non godono dell'immunità antitrust.

La negazione dell'accesso degli spedizionieri ai noli contrattualizzati praticati da Maersk e Hamburg Süd - ha sottolineato van der Jagt - costituisce solo uno degli esempi di abusi di mercato denunciati e sostenuti dall'integrazione verticale dei servizi door-to-door.

Non sono solo gli spedizionieri a subire pratiche discriminatorie nei loro confronti - ha precisato - ciò vale anche per i caricatori e i consumatori finali a causa della mancanza di servizi alternativi».

«È giunto il momento - ha esortato van der Jagt - che la Commissione Europea riesamini con urgenza il proprio quadro complessivo della concorrenza affinché rifletta la realtà del mercato del trasporto marittimo containerizzato e si assicuri che copra l'intera portata e gli effetti della cooperazione tra le compagnie di navigazione, come sperimentata dagli spedizionieri e da altre parti della supply chain della logistica marittima».

«L'indagine indipendente dell'International Transport Forum - ha puntualizzato ancora van der Jagt - conferma il punto di vista della CLECAT secondo cui il rimedio non risiede nella modifica dell'attuale regolamento di esenzione per categoria per i consorzi tra compagnie, dato che questa esenzione non è sanabile e non è più adatta allo scopo.

Sarà necessario rimodellare radicalmente le regole e prendere in considerazione nuovi strumenti legali poiché le autorità garanti della concorrenza non sono più in grado di far rispettare regolamenti così ampi».

Uno dei punti cardine di una possibile riforma, secondo la CLECAT, è di riconsiderare gli accordi sulla concorrenza per le compagnie di navigazione di linea limitando la possibilità di una gestione congiunta della capacità di stiva.