Francia: i sindacati annunciano nuove giornate di protesta

Laurent Berger, il leader del principale sindacato di Francia CFDT, annuncia "nuove mobilitazioni" sindacali dopo la decisione del presidente Emmanuel Macron di ricorrere alla fiducia, introducendo il contestato articolo 49,3 della costituzione, per adottare la riforma delle pensioni senza passare per il voto del parlamento.

Da fine gennaio 2023 in Francia milioni di persone scendono in piazza per scioperare contro la riforma delle pensioni.

Il progetto di legge del presidente Emmanuel Macron vuole alzare l’età pensionabile, dopo che un tentativo simile era naufragato nel 2019.

Ma una larga fetta del popolo francese non ci sta e da settimane si verificano blocchi nei trasporti, nelle attività educative, nella produzione industriale, nel commercio e altre forme di lotta più o meno tradizionali.

Milioni di francesi in piazza

Il 7 marzo scorso si sono tenute manifestazioni in 250 città francesi e solo a Parigi sono scese in piazza oltre 700mila persone. Si è trattato della sesta grande giornata di scioperi in Francia da gennaio e il leader del sindacato CFDT, Laurent Berger, ha parlato di mobilitazione storica. Si sono verificati anche scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, con numerosi arresti.

La protesta sta assumendo anche forme trasversali che non riguardano solo le manifestazioni di piazza.

In questi giorni Parigi è sommersa di rifiuti con oltre 5mila tonnellate di immondizia per le strade, dal momento che i netturbini stanno incrociando le braccia contro la riforma e si sono fermati anche gli inceneritori.

Nelle scorse settimane alcuni tecnici delle principali società francesi di distribuzione del gas e dell’elettricità hanno iniziato a manomettere i contatori dei cittadini per far risultare i consumi, e dunque i costi, dimezzati.

Inoltre hanno riattaccato l’energia a chi ce l’aveva staccata a causa dei pagamenti arretrati.

Una forma di protesta contro lo Stato che è stata ridefinita “azione Robin Hood”.

A fermarsi sono state anche le raffinerie, con le spedizioni di carburante in uscita bloccate. E gli scioperi hanno riguardato anche il settore dei trasporti e le scuole.

Tutte queste agitazioni che colpiscono anche il settore dei trasporti comportano ritardi e disservizi nella distribuzione.