Scoperta frode fiscale per oltre 25 milioni di euro

Attraverso complesse indagini co-delegate al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza e all’Ufficio delle Dogane di Perugia, la Procura della Repubblica locale ha disposto l’arresto di 13 soggetti indagati per una frode fiscale di 25 milioni di euro nel settore del commercio di carburante.

Per mezzo di due distinte organizzazioni criminali, era stata costituita una società in Svizzera che provvedeva all’acquisto di carburante da regolari raffinerie slovacche e croate. Una volta che il carburante transitava dall’Est Europa in un deposito fiscale italiano, in attesa di giungere ai destinatari finali, 21 società fittizie emettevano false fatture di vendita a un prezzo inferiore rispetto a quello di acquisto con l’applicazione dell’IVA

Tramite questo sistema, i destinatari finali del carburante riuscivano a spuntare un prezzo più conveniente rispetto alla concorrenza. Le società fittizie, invece, aumentavano il loro debito IVA nei confronti dello Stato – senza mai assolverlo – e il margine di guadagno della compravendita di carburante veniva depositato nei conti svizzeri nella disponibilità dei promotori dell’organizzazione.

Inoltre, per evitare che eventuali controlli facessero emergere il meccanismo fraudolento, il carburante veniva prelevato dal deposito fiscale in tutta regolarità sia con il pagamento dell’accisa che con la predisposizione della documentazione di trasporto per le autocisterne.

Il Procuratore della Repubblica di Perugia, Luigi De Ficchy, ha voluto esprimere un elogio "per la consueta professionalità ed abnegazione della Guardia di Finanza per l’espletamento di lunghe e delicate indagini, nonché la professionalità e la qualificata collaborazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli fornita nell’ambito di competenza".