LIVORNO: SEQUESTRATE OLTRE SETTE TONNELLATE DI TABACCHI LAVORATI ESTERI (T.L.E) PER CONTRABBANDO E CONTRAFFAZIONE

Nell’ambito dell’operazione denominata "Doge vesuviano", condotta dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Livorno e dai funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Livorno, è in corso di esecuzione, dalle prime ore di oggi, su ordine della Procura della Repubblica di Livorno, un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale labronico, Dott. Antonio Del Forno, di applicazione degli arresti domiciliari nei confronti di tre soggetti, due dei quali di origine campana ed uno livornese, per contrabbando aggravato di tabacchi lavorati esteri.

L’Autorità Giudiziaria ha, inoltre, delegato l’effettuazione di perquisizioni da effettuarsi nelle province di Napoli, Alessandria e Biella presso locali nella disponibilità di ulteriori due indagati, uno di origine campana, l’altro di nazionalità tunisina, ma domiciliato nella provincia di Alessandria, al fine di acquisire ulteriori fonti di prova anche per valutare l’effettivo ruolo assunto dai singoli indagati.

Gli illeciti ipotizzati a carico delle 5 persone denunciate vanno dal contrabbando aggravato di tabacchi lavorati esteri e falsità ideologica, alla contraffazione.

Le indagini, in particolare, hanno preso avvio da un controllo effettuato all’interno di un deposito doganale di merce allo stato estero proveniente dalla Tunisia, nel corso del quale i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Livorno ed i militari del Gruppo della Guardia di Finanza riscontravano, in un trailer apparentemente contenente "lana di vetro", un carico di 7.322,4 Kg. convenzionali di T.L.E. di molteplici marchi ("Futura Blu", "Futura Red", "500", "American Legend" e "Roma"), abilmente occultati dietro alcune balle di lana di vetro ed aventi un controvalore pari a circa 1,5 milioni di euro.

A seguito del predetto rinvenimento, prendevano avvio le indagini dirette dal Pubblico Ministero Dott. Massimo Mannucci. Le investigazioni, iniziate nel luglio 2016 e svolte, dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nel rispetto delle reciproche attribuzioni e competenze, attraverso attività di osservazione e pedinamenti, con l’ausilio di mezzi tecnici, indagini finanziarie, controlli documentali e perquisizioni presso molteplici obiettivi dislocati in Toscana, Lazio e Campania nel mese di ottobre dello scorso anno, hanno consentito, allo stato, di individuare nei tre soggetti destinatari di misura cautelare i materiali organizzatori ed esecutori dell’illecita importazione dalla Tunisia dei tabacchi lavorati esteri di contrabbando.

In dettaglio, il modus operandi utilizzato dai due soggetti campani raggiunti da misura cautelare, era quello di avvalersi di documenti formalmente intestati ad una società, avente sede in Veneto ma del tutto ignara del "furto d’identità" subito, per effettuare l’illecita importazione; per il disbrigo delle "pratiche doganali" che venivano ad hoc create per aggirare i controlli da parte degli Organi preposti alla vigilanza, i due soggetti si avvalevano della piena e consapevole collaborazione di uno spedizioniere livornese, già noto agli inquirenti per essere stato, nel 2014, condannato, in Appello, per contrabbando. Una volta garantita l’uscita dal Porto di Livorno, il T.L.E. sarebbe stato destinato a rifornire la piazza campana.

Da ulteriori accertamenti eseguiti nel corso delle indagini è stato possibile appurare che parte del carico di T.L.E. sottoposto a sequestro non solo era di contrabbando ma anche, in parte, prodotto in contraffazione: conseguentemente, agli indagati è stato contestato anche il reato di introduzione nel territorio dello Stato di prodotti con segni falsi.

L’attività descritta si inserisce nel contesto delle investigazioni volte all’individuazione e repressione dei traffici illeciti in ambito portuale, a tutela dell’Erario, dell’imprenditoria onesta e dei consumatori, in piena sinergia con la Procura della Repubblica di Livorno.