MAXI OPERAZIONE ANTICONTRABBANDO DELLA GUARDIA DI FINANZA DI TORINO E DELL’AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI DEL CAPOLUOGO PIEMONTESE.COLPITA UN’ORGANIZZAZIONE DELINQUENZIALE INTERNAZIONALE, DEDITA ALLA COMMISSIONE DEL REATO DI CONTRABBANDO DI TABACCHI

 Dalle prime ore dell’alba di questa mattina, 140 ufficiali di polizia giudiziaria, tra militari della Guardia di Finanza di Torino e funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli del capoluogo piemontese, sono stati impegnati a Torino, Roma ed in Germania, in una vasta operazione di polizia, coordinata dalle Procure di Torino e Francoforte sull’Oder (DE), volta a smantellare una delle più grosse organizzazioni contrabbandiere di sigarette presenti in Europa, il cui stabilimento di produzione dei tabacchi lavorati era situato in provincia di Torino e produceva sigarette "Made in Italy".

L’operazione, condotta contestualmente in Italia ed in Germania, concerne l’esecuzione, da parte dei Finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria Torino e dei funzionari doganali della Direzione Interregionale per la Liguria, il Piemonte e Valle d’Aosta, di 11 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari di Torino nei confronti di altrettanti soggetti facenti parte, secondo l’accusa, di una vasta associazione

per delinquere a carattere transnazionale. Nel corso dell’operazione è stato sequestrato l’intero stabilimento di produzione, regolarmente autorizzato, delle sigarette destinate al contrabbando in Europa. Nei confronti di altre 6 persone è stato disposto l’arresto in Germania su ordine dell’Autorità Giudiziaria tedesca.

Nel corso dell’attività odierna, inoltre, sono state eseguite 10 perquisizioni locali in Italia, 12 in Germania, sottoponendo a sequestro materiale informatico e ingente documentazione che saranno esaminati nei prossimi giorni.

Le indagini in Italia, dirette dalla Procura della Repubblica di Torino ed avviate su iniziale segnalazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli - Direzione Centrale Antifrode e Controlli, all’esito di preliminari accertamenti nell’ambito delle attività finalizzate alla prevenzione e alla repressione del contrabbando di tabacchi lavorati, sono state condotte dai finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo pt Torino e dai funzionari del Nucleo Interregionale Antifrode.

L’attività ha visto la stretta collaborazione tra le Autorità Giudiziarie e delle Forze di polizia e doganali italiane e tedesche ed anche la costante assistenza dell’Ufficio per la Lotta Antifrode (OLAF) della Commissione Europea.

Le investigazioni, intraprese nel luglio 2013, hanno permesso di individuare un’articolata organizzazione delinquenziale che, assicurandosi l’approvvigionamento delle merci dallo stabilimento di produzione italiano, le destinava ai mercati illegali di tutta Europa, attraverso una base operativa collocata in Germania, incaricata della "commercializzazione" delle sigarette contrabbandate.

Gli elementi sinora raccolti hanno evidenziato il coinvolgimento nei fatti illeciti accertati dei responsabili della società produttrice italiana e di taluni dipendenti della stessa, i quali, a far data dal 2011, hanno realizzato, attraverso fittizie esportazioni di sigarette italiane in Stati e territori extra UE, una consistente evasione dell’accisa e dell’IVA sul prodotto.

In particolare, il meccanismo di frode attuato dal sodalizio criminale consisteva nel simulare cessioni all’esportazione di tabacchi lavorati a marchio "Yesmoke", prodotti in Italia, che, invece, non abbandonavano mai il territorio dell’UE ovvero ne uscivano temporaneamente per esservi in

seguito reintrodotti illegalmente, in entrambi i casi senza il pagamento delle imposte dovute. Le sigarette indirizzate verso partner commerciali con sede in Stati extra UE (principalmente Ucraina, Moldavia e Turchia), ovvero verso imprese formalmente ubicate in Paesi con particolari regimi fiscali e/o politici (Transnistria), avevano come destinatarie società estere risultate inesistenti, operanti in settori diversi ovvero prive di autorizzazione al commercio dei tabacchi.

La ricostruzione delle operazioni illecite realizzate dal sodalizio criminale ha portato alla luce un’evasione milionaria quantificata, allo stato delle indagini, in 70 milioni di euro per l’accisa e oltre 20 milioni per l’IVA, imposte sottratte alle casse dell’Erario a partire dal 2011 sino al 2014.

In ragione degli ingenti profitti derivanti dall’attività criminale sono stati, altresì, sottoposti a sequestro preventivo d’urgenza per equivalente i beni mobili ed immobili, i conti correnti di cui gli arrestati hanno effettiva disponibilità e l’intero complesso aziendale dell’impresa torinese, immediatamente affidato in custodia giudiziale ad un amministratore nominato dall’Autorità Giudiziaria.