OPERAZIONE CONGIUNTA DOGANE – POLIZIA ROMA CAPITALE MAXI-SEQUESTRO DI CAPI CONTRAFFATTI E PRODOTTI NON CONFORMI ALLE NORMATIVE DI SICUREZZA

Nell’ambito delle attività di contrasto ai traffici di merce contraffatta sul territorio nazionale e al fine di verificare il rispetto delle normative inerenti la sicurezza dei prodotti, i funzionari del "Gruppo specialistico di Supporto e di Intervento nazionale", in servizio presso l’Ufficio Investigazioni della Direzione Centrale Antifrode e Controlli, unitamente ai funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Roma 1 e al Corpo di Polizia locale di Roma Capitale " U.O. Sicurezza pubblica ed emergenziale" hanno effettuato un ingente sequestro di merce.

L’operazione, condotta presso una società di logistica operante nel settore dei trasporti e deposito merci con sede operativa nella periferia della capitale, è scaturita da una complessa analisi dei rischi, svolta dalla Direzione Centrale Antifrode e Controlli, inerente i flussi a rischio relativi ad operazioni effettuate in sospensione di Iva su merci immesse in libera pratica attraverso l’utilizzo del "regime 42" in Nord Europa.

Tale attività congiunta ha consentito di sventare l’immissione sul mercato nazionale di numerosi articoli contraffatti riconducibili a noti marchi della moda e dell’elettronica, tra cui: accessori di abbigliamento (4550 pezzi), capi di abbigliamento (2791 pezzi) e caricabatterie da cellulare (350 pezzi).

Si è, inoltre, proceduto al sequestro di vari prodotti elettrici (5958 pezzi) non conformi alle vigenti normative in materia di sicurezza (DIRETTIVA 2006/95/CE del 12.12.2006, CEI 23 – 50 e dall’art. 112 del D.Lgs 206/2005) e di prodotti per uso estetico (7.200 pezzi), prodotti già segnalati nella Banca Dati RAPEX (banca dati della UE su prodotti non conformi a tutela della Salute e Sicurezza dei consumatori).

A seguito dell’ispezione si è, altresì, accertata la presenza di un ingente quantitativo di casse contenenti diverse centinaia di bottiglie di vino pregiato che risultava stoccato in un luogo inidoneo e in cattivo stato di conservazione, peraltro in assenza di autorizzazione alla detenzione di prodotti alimentari.

L’ingente quantitativo di merce è stato, pertanto, sottoposto a sequestro e i proprietari delle merci sono stati denunciato alla competente Procura della Repubblica.