Nell’ambito delle attività di contrasto delle violazioni tributarie, i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Trapani hanno effettuato le scorse settimane due distinte operazioni di verifica, nei confronti di altrettante aziende, al fine di appurare la corretta costituzione del plafond e il relativo utilizzo.
Da un primo controllo, compiuto su una ditta operante nel settore della lavorazione del marmo, è stato rilevato un superamento del plafond IVA, negli anni 2015 e 2016, per oltre 457.000 euro con una omissione di pagamento delle imposte di circa 101.000 euro.
Dalla seconda verifica, eseguita su un deposito fiscale di prodotti energetici già sottoposto a sequestro nell’ambito di una precedente operazione (Never green) coordinata dalla Autorità Giudiziaria di Marsala, è emerso che, nonostante la mancata acquisizione dello status di esportatore abituale, nel corso degli anni 2016 e 2017, l’azienda ha emesso false dichiarazioni d’intento effettuando acquisti per un totale di 16.830.000 euro, con l’indebito utilizzo del titolo di "non imponibilità" di cui all’art. 8, 1° comma lettera c) del D.P.R. 633/1972.
Da questa ultima verifica è stata determinata una maggiore imposta dovuta di circa 3.653.000 euro, oltre la conseguente applicazione delle relative sanzioni amministrative.