UFFICIO DELLE DOGANE DELLA SPEZIA SCOPERTO TRAFFICO DI VETTURE DI GROSSA CILINDRATA

 A seguito di una specifica attività di analisi e controllo del traffico commerciale nel porto, i funzionari dell’Ufficio Antifrode della Dogana della Spezia hanno posto l’attenzione su alcune importazioni di autovetture usate, dichiarate di origine e provenienza Stati Uniti d’America, effettuate nel corso degli anni 2013/2014 da parte di un privato residente in Italia.

I controlli hanno accertato che, a nome del soggetto in questione, risultavano diverse operazioni di importazione di CHEVROLET CORVETTE usate provenienti dagli USA; circostanza che ha fatto immediatamente sospettare la presenza di un’attività economica "in nero" da parte dell’importatore.

Le analisi condotte sul valore dichiarato all’atto dell’acquisto, inoltre, hanno evidenziato una sensibile difformità rispetto allo standard del mercato americano, tanto da portare i funzionari doganali ad attivare il canale di Mutua Assistenza Amministrativa con il collaterale organo statunitense richiedendo una verifica dell’effettivo valore di acquisto delle vetture esportate verso l’Italia.

 L’organo collaterale,- grazie anche alla collaborazione fattiva della delegazione dei funzionari statunitensi (appartenenti al Customs and Border Protection) presente a La Spezia ormai da diversi anni, ha prontamente riscontrato la richiesta, confermando così i sospetti nutriti dall’Ufficio Antifrode: tutte e quattro le autovetture importate sul territorio italiano erano state sistematicamente sottofatturate per circa la metà del loro valore.

Il soggetto è stato immediatamente denunciato per contrabbando aggravato intraispettivo e falso in atto pubblico alla Procura della Repubblica della Spezia la quale, su richiesta della dogana, ha emesso uno specifico decreto di perquisizione, eseguito dai funzionari della Dogana di Reggio Emilia, che ha consentito di rinvenire e porre sotto sequestro preventivo tre delle quattro autovetture illecitamente importate; sono in corso di recupero i diritti di confine evasi all’atto dell’importazione.

La posizione dell’importatore verrà segnalata all’Agenzia delle Entrate e del Territorio ai fini dei conseguenti accertamenti fiscali in materia di imposte dirette.