DAZI USA: DAL 1° AGOSTO 2025 LE TARIFFE PER I PRODOTTI UE POTREBBERO AUMENTARE AL 30%

L’11 luglio il Presidente degli Stati Uniti ha annunciato, tramite una lettera inviata all’Unione Europea, l’innalzamento dei dazi generali sui prodotti dell’Unione Europea al 30% dal primo agosto 2025.
Si precisa tuttavia che si tratta di una comunicazione informale, pertanto tale decisione non deve considerarsi definitiva ma piuttosto mirata ad aprire una nuova fase di trattative con l’Unione Europea.
La lettera, peraltro, allerta che eventuali misure ritorsive imposte dall’UE porteranno all’applicazione di tariffe aggiuntive. In particolare, ai dazi del 30% sarà sommato anche l’importo applicato dall’UE ai prodotti americani.
Secondo quanto scritto, infatti, “l’Unione europea dovrà consentire agli Stati Uniti un accesso completo e aperto al mercato, senza applicare alcuna tariffa doganale, nel tentativo di ridurre l’ampio deficit commerciale”.
La Presidente della Commissione Europea è disposta a continuare le trattative per raggiungere un accordo entro il 1° agosto; tuttavia, se le stesse non dovessero andare a buon fine l’Unione europea adotterà tutte le misure necessarie a salvaguardare gli interessi dell’Unione, inclusa l’adozione di contromisure daziarie. Sono già pronti, infatti, due pacchetti che prevedono l’adozione di contromisure volte a colpire i prodotti USA.
Il primo pacchetto, adottato con il Reg. UE 2025/778, prevede i dazi di ritorsione che l’Unione europea ha previsto in risposta ai dazi su acciaio e alluminio della Sezione 232 e dovrebbe entrare in vigore martedì 15 luglio (Reg. UE 2025/786).
Si tratta di dazi all’importazione che verranno riscossi dalle Dogane europee per l’importazione di prodotti statunitensi.
Tale regolamento prevede tasse all’importazione mirate su alcuni prodotti simbolo degli Stati Uniti, come Harley-Davidson, jeans Levi’s, burro d’arachidi, mirtilli, tabacco, cosmetici.
Ulteriori dazi UE colpirebbero moltissimi prodotti, tra cui rame, tubi e aste di perforazione, flange, porte, finestre, accessori da saldatura, parti ed elementi di tubi, piloni, serbatoi, cisterne e vasche, ma anche chiodi, rampini, viti, bulloni e coltelli. Ma nel mirino dell’Unione europea sono presenti anche prodotti e materiali in plastica, come silicone, pvc, prodotti per la pulizia, saponi, vasche da bagno, docce e lavandini. Previste contromisure anche per il settore dell’agrifood statunitense, con una serie di misure commerciali, tutte nella misura del 25%, su carni, pollame, pomodori, agrumi, frutta, caffè, thè, cereali, salsicce, salami, ortaggi e legumi. Whiskey bourbon e latticini rimangono, invece, esclusi dalle liste ritorsive europee. L’ultimo gruppo di prodotti riguarda i semi di soia e le mandorle.
Un altro pacchetto del valore di 95 milioni di euro è in fase di discussione.
I prodotti esclusi
I dazi del 30% dovrebbero colpire tutti i prodotti originari dell’Unione europea. Tuttavia, restano esclusi i prodotti farmaceutici, semiconduttori, rame, camion, aeromobili, minerali critici e legname. Per questi prodotti sono ancora in corso le indagini avviate sulla base della Sezione 232 del Trade Expansion Act del 1962, che attribuisce al Presidente USA il potere di introdurre misure eccezionali in presenza di minacce alla sicurezza nazionale, indirizzate a prodotti e filiere strategici.
Inoltre, i dazi del 30% non si sommeranno alle tariffe della Sezione 232 che raggiungono già il 50% per acciaio, alluminio e prodotti derivati, e il 25% per le automobili e la componentistica.

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