DAZI USA: POSSIBILE RINVIO DAL 9 LUGLIO AL 1° AGOSTO

Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha verosimilmente deciso di rinviare l’entrata in vigore dei dazi – inizialmente prevista per il 9 luglio – al 1° agosto. In tal modo intende quindi estendere la scadenza teorica della sospensione dei dazi consentendo ai Paesi di continuare le trattative e firmare accordi commerciali con gli Stati Uniti.
Trump aveva precedentemente annunciato una sospensione di 90 giorni sulle cosiddette tariffe reciproche imposte il 2 aprile. Tale sospensione dovrebbe scadere in data 9 luglio. Tuttavia, il Presidente degli Stati Uniti in questa settimana ha inviato diverse “lettere” ad alcuni governi stranieri preannunciando la proroga della scadenza. La porta voce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha successivamente confermato la scadenza del
1° agosto preannunciando la pubblicazione di un nuovo ordine esecutivo che renderà la notizia ufficiale.
In alcuni casi, i Paesi saranno soggetti a un’aliquota tariffaria reciproca rivista, inferiore a quella inizialmente annunciata il 2 aprile.
Per altri, la tariffa reciproca potrebbe essere più elevata rispetto a quella precedente.
Il Presidente potrebbe inviare altre lettere nei prossimi giorni e settimane. Tra i Paesi a cui ha inviato lettere oggi figurano:

  • Giappone (25%)
  • Corea (25%)
  • Sudafrica (30%)
  • Kazakistan (25%)
  • Laos (40%)
  • Malesia (25%)
  • Birmania (40%)
  • Tunisia (25%)
  • Bosnia ed Erzegovina (30%)
  • Indonesia (32%)
  • Bangladesh (35%)
  • Serbia (35%)
  • Cambogia (36%)
  • Thailandia (36%)
    Per quanto riguarda l’Unione Europea, in queste ore si trova in una fase cruciale delle trattative. Infatti da settimane i rappresentanti europei e i rappresentati statunitensi stanno discutendo una bozza di accordo.
    Le trattative europee mirano a scongiurare l’imposizione delle tariffe reciproche annunciate nel Liberation Day – che si sommerebbero a quelle già in vigore del 25% sulle auto e del 50% su acciaio e alluminio, oltre all’ultima tariffa che minaccia l’Italia e la Francia: un dazio del 17% aggiuntivo sull’export agroalimentare UE.

I negoziatori dell’Unione Europea mirano al compromesso dell’aliquota comune al 10%, con margini di flessibilità e possibili esenzioni per settori strategici come aviazione, tech ed eccellenze alimentari del continente.
Al momento i soli due accordi firmati da Trump negli scorsi 90 giorni con Vietnam e Regno Unito sono stati caratterizzati da un approccio graduale e per comparto.

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