Il Regolamento UE 2023/1115 sulla Deforestazione (EUDR) slitta ancora: grandi e medie imprese avranno tempo fino al 31 dicembre 2026, micro e piccole fino al 30 giugno 2027. La proroga, non ancora ufficiale ma in via di approvazione, è dovuta a problemi tecnici del portale UE e a pressioni politiche. Gli obblighi restano invariati: geolocalizzazione, DDS elettronica e divieto di miscelazione. Le imprese italiane, grazie al Position Paper Confindustria, hanno più tempo per prepararsi, ma la compliance resta complessa e strategica.
Cosa tratta :
La scelta del rinvio è dettata da problemi tecnici e pressioni politiche, ma non riduce gli obblighi: la compliance resta complessa e strategica.
Un regolamento chiave per clima e mercato
Il Regolamento (UE) 2023/1115 (EUDR) vieta l’immissione o l’esportazione nell’UE di prodotti legati a deforestazione e degrado forestale. Copre sette materie prime ad alto rischio (bovini, cacao, caffè, olio di palma, gomma, soia e legno) e impone tre condizioni:
- Prodotti deforestation-free (nessuna deforestazione dopo il 31/12/2020)
- Conformità alla legislazione del Paese d’origine
- Due Diligence Statement (DDS) caricata sul portale UE prima della messa in commercio
Il nuovo rinvio: cosa sappiamo (e cosa no)
In risposta alle difficoltà tecniche segnalate dalla Commissaria Roswall e alle pressioni politiche, la Commissione UE ha deciso di posticipare per la seconda volta l’applicazione del regolamento:
- Grandi e medie imprese: obblighi dal 31 dicembre 2026
- Micro e piccole imprese: obblighi dal 30 giugno 2027
La proroga non è ancora ufficiale, ma l’iter di adozione in procedura d’urgenza è già avviato. Motivo principale: il portale informatico non è in grado di gestire i volumi previsti (centinaia di milioni di registrazioni annue). Dietro le quinte, però, c’è anche una lettura politica: il rinvio coincide con la firma dell’accordo commerciale UE–Indonesia, Paese esportatore di olio di palma, legname, caffè e cacao, direttamente impattato dall’EUDR.
Attenzione: la Commissione ha ribadito che non ci saranno ulteriori semplificazioni tecniche. Gli obblighi restano invariati.
Cosa resta invariato (e perché non conviene aspettare)
Geolocalizzazione “plot-level”: ogni lotto deve essere tracciato fino alla parcella di origine.
DDS obbligatoria: caricamento sul portale UE prima dell’immissione o esportazione
Divieto di miscelazione: se un lotto non è conforme, compromette l’intera partita
Sanzioni: fino al 4% del fatturato UE, confisca merci, esclusione da appalti
Il ruolo di Confindustria e le istanze italiane
Il Position Paper Confindustria (maggio 2025) resta un riferimento per le imprese italiane: evidenzia criticità operative (geolocalizzazione, oneri per PMI, interoperabilità IT) e propone soluzioni per una compliance sostenibile. Ma con il nuovo rinvio, le aziende hanno più tempo per prepararsi, non per abbassare la guardia.
COSA DICE LA LEGGE (aggiornato ad oggi)
Ambito: bovini, cacao, caffè, olio di palma, gomma, soia, legno e derivati
Obblighi prodotti deforestation-free, legali e coperti da DDS
Geolocalizzazione: coordinate precise delle aree di produzione
Information System UE: caricamento DDS e numero di riferimento in dogana
Sanzioni: fino al 4% del fatturato UE, confisca, esclusione dal mercato
Nuove scadenze (in attesa di conferma ufficiale):
- Grandi/medie imprese: 31 dicembre 2026
- Micro/piccole imprese: 30 giugno 2027
INDICAZIONI OPERATIVE
1. Pianificazione immediata: Aggiorna il cronoprogramma compliance con le nuove date, ma mantieni le milestone interne per il 2025: il rinvio non deve diventare un alibi.
2. Governance chiara: Nomina un EUDR Compliance Owner e integra l’obbligo nel Modello 231 e nei contratti fornitori.
3. Filiera a prova di errore: Implementa la regola “no data, no order”: nessun acquisto senza geocoordinate e documenti completi. Segregazione fisica dei lotti EUDR in magazzino per evitare miscelazioni.
4. Automazione e IT readiness: Prepara sistemi ERP per il caricamento DDS e il blocco automatico in caso di dati mancanti. Valuta tool GIS per verificare le coordinate dei fornitori.
5. Stress test sul portale: Simula il caricamento DDS con dati fittizi per stimare tempi e colli di bottiglia.
6. Piano emergenza: Definisci procedure per blocco doganale e ritiro merci in caso di non conformità.